Ancora una vittima nelle piantagioni di banane - in Guatemala
«Il frutto tropicale più consumato nel mondocontinua ad essere coltivato in contesti in cui
i diritti dei lavoratori vengono calpestatie i sindacalisti perseguitati.»
Per aiutare
Sitrabi, il Sindacato dei lavoratori bananieri, in questo difficile
momento possiamo
fare ancora una cosa molto importante: aderire
alla loro richiesta rivolta a governo del Guatemala affinché
ripristini la scorta di Noe Ramirez, Segretario Generale
di
Sitrabi, e avvii un’inchiesta e proceda con la persecuzione dei
responsabili
per l’assassinio di Miguel Angel González Ramírez.
 |
 |
Ancora
un altro sindacalista è stato assassinato a colpi d’arma da
fuoco, Miguel Angel González
Ramírez, la cui unica colpa è stata
quella di lavorare per il sindacato dei lavoratori
di una piantagione di banane nella regione di Izabal in
Guatemala.
Lo
riferisce Sitrabi, el Sindicato de Trabajadores Bananeros de Izabal
(www.sitrabi.org http://www.sitrabi.org e www.usleap.org http://www.usleap.org).
Quello
di Gonzàlez Ramírez, ucciso mentre teneva in braccio il figlio, non
è un caso isolato:
si tratta del settimo sindacalista
assassinato in pochi mesi.
Una vicenda che si somma a quella di
centinaia di lavoratori quotidianamente perseguitati
in molte
piantagioni di Centro e Sud
America.
Mangiare
una banana è un gesto semplice.
Altrettanto semplice dovrebbe essere sapere
come quella banana
arriva nelle nostre case, come viene coltivata e quali siano le
condizioni
di vita e di lavoro di chi la
produce.
Ma
non è così. Esistono ancora troppe realtà produttive che ci
riportano a storie di altri tempi:
storie di lotta per diritti
che ritenevamo acquisiti, di un modo di fare profitto che
credevamo
scomparso con il colonialismo. Storie così lontane
dalla nostra realtà che spesso i mezzi
d’informazione le
tralasciano. Fortunatamente queste storie riescono ad arrivare fino
a noi
e ci spingono a fare scelte consapevoli, quotidianamente,
anche quando facciamo la spesa.
«Purtroppo la dolcezza
della frutta tropicale nasconde spesso amare verità. – commenta
Guido Vittorio Leoni, presidente di Altromercato – Per questa ragione il nostro compito è quello non solo di
importare e distribuire banane e altri prodotti tropicali coltivati
nel rispetto
dei diritti e della dignità delle persone, ma
soprattutto quello di informare i consumatori
per permettere
loro di fare delle scelte d’acquisto consapevole».
Pochi
sanno, infatti, che la banana è il frutto più consumato al mondo.
Ricopre un’importanza
economica enorme per i paesi produttori
(soprattutto America Centrale e America del Sud
ma anche in Asia
e Africa) sia per la mano d’opera impiegata nel settore, sia in
termini
di bilancia commerciale.
I
problemi della filiera produttiva
Il
commercio internazionale delle banane è vitale per migliaia di
persone nel sud del mondo,
ma i suoi aspetti critici sono ormai
impossibili da ignorare. Si passa infatti da problemi
di
carattere ambientale (distruzione della fertilità del suolo a causa
dell’uso massiccio
di fertilizzanti, deforestazione), a problemi
di carattere sociale (durissime condizioni di lavoro,
scarse
condizioni di sicurezza, rischi per la salute dovuti all’esposizione
a prodotti agrochimici),
a un profondo disallineamento nella
redistribuzione dei guadagni lungo la filiera
produttiva.
L’azione
del commercio equo e solidale
Le
organizzazioni di commercio equo e solidale cercano proprio di
affrontare questi problemi
attraverso relazioni commerciali
dirette e continuative in modo da garantire uno
sviluppo
sostenibile ai produttori/contadini che solitamente non
hanno accesso al mercato.
Garantiscono prezzi equi e volumi di
acquisto stabili e una filiera trasparente e controllata,
nel
rispetto dell’ambiente.
Le persone valgono più di qualsiasi
profitto e questo è il principio fondante che da oltre 20 anni
guida le attività di Altromercato. Le banane del commercio
equo di Ctm Agrofair - la società
specializzata nella
distribuzione di frutta fresca del commercio equo e solidale nata
da Altromercato e Agrofair - sono importate da Ecuador (El
Guabo) e Perù (Hualtaco)
e sono distribuite attraverso alcune catene
di supermercati.
Altromercato
commercializza sia banane da agricoltura biologica che a lotta
integrata.
Sono inoltre presenti in molte mense scolastiche
attraverso gli acquisti pubblici solidali
degli enti
locali.
In
Italia, il volume del settore delle banane valeva 453.600 tonnellate
nel 2010.
Il commercio equo e solidale rappresenta purtroppo
solo il 2,5% dell’intero settore
(12.063 tonnellate), anche se,
sempre nel 2010, ha registrato un incoraggiante
incremento del
19%, a riprova di una sempre crescente sensibilità da parte
dei
consumatori.
|